Le idee


• Le idee si creano. O, forse, semplicemente vengono. Ma spesso, quando vengono, sono solo abbozzi che dobbiamo aggiustare in diversi modi. E qui entra in campo quel concetto di creatività che sembra semplice ma semplice non è. Un sito che ne parla diffusamente si chiama Nuovo e Utile.
• C'è una particolare capacità che ci aiuta a riconoscere le idee quando arrivano. Si chiama serendipità. Vediamo di che si tratta trascrivendo da Wikipedia:
Il termine serendipità è un neologismo indicante la sensazione che si prova quando si scopre una cosa non cercata e imprevista mentre se ne sta cercando un'altra.
Deriva da Serendip, l'antico nome persiano di Sri Lanka. Fu coniato dallo scrittore Horace Walpole che lo usò in una lettera scritta il 28 gennaio 1754 a Horace Mann, un suo amico inglese che viveva a Firenze. Walpole fu ispirato dalla lettura della fiaba persiana "Tre prìncipi di Serendippo" di Cristoforo Armeno nel cui racconto i tre protagonisti trovano sul loro cammino una serie di indizi, che li salvano in più di un'occasione. La storia descrive le scoperte dei tre prìncipi come intuizioni dovute sì al caso, ma anche allo spirito acuto e alla loro capacità di osservazione:
« È stato una volta che lessi una favoletta dal titolo "I tre prìncipi di Serendippo". Quando le loro altezze viaggiavano, continuavano a fare scoperte, per accidente e per sagacia, di cose di cui non erano in cerca: per esempio, uno di loro scoprì che un cammello cieco dall'occhio destro era passato da poco per la stessa strada, dato che l'erba era stata mangiata solo sul lato sinistro, dove appariva ridotta peggio che sul destro - ora capisce la serendipità? Uno dei più ragguardevoli esempi di questa casuale sagacia (lei deve infatti notare che nessuna scoperta di cosa che si stia cercando può ricadere sotto tale descrizione) è stato quello del mio Lord Shaftesbury, il quale, capitato a pranzo dal Lord Chancellor Clarendon, si accorse del matrimonio del duca di York e di Mrs. Hyde, dal rispetto con cui la madre di quest'ultima trattava la figlia a tavola. »
Oltre ad essere indicata come sensazione, la serendipità indica anche il tipico elemento della ricerca scientifica, quando spesso scoperte importanti avvengono mentre si stava ricercando altro. Portando alle estreme conseguenze il concetto di serendipità/casualità delle scoperte scientifiche, in contrapposizione al metodo dell'indagine sistematica, si può arguire che in ogni scoperta, come del resto in ogni aspetto della vita reale, deve essere insito qualche elemento di casualità: se il ricercatore sapesse già esattamente quello che sta cercando, non avrebbe bisogno di cercarlo, bensì gli basterebbe avere una conferma di una realtà che già prevede esista. In questo senso una nuova scoperta scientifica ottenuta mediante intuizione o serendipità da un ricercatore è cosa sostanzialmente diversa rispetto all'ottenimento di una conferma sperimentale di un evento mai prima osservato, ma previsto - da uno scienziato - in base all'estrapolazione di una teoria basata sull'interpretazione di altri eventi noti correlati. In questo caso infatti l'oggetto della ricerca sarebbe il tentativo di validare una teoria - cioè una rappresentazione astratta del mondo reale - quindi non la realtà in sè del mondo sottostante.
Una famosa frase per descrivere la serendipità è del ricercatore biomedico americano Julius H. Comroe: « Serendipity is looking in a haystack for a needle and discovering a farmer's daughter. » ovverosia «la serendipità è cercare un ago in un pagliaio e trovarci la figlia del contadino.»
Aggiungiamo i link all'articolo specifico di Wikipedia e a un altro sito interessante sull'argomento.

• Ma, a parte Serendip, com'è che realmente si accendono le idee? Cosa avviene nella nostra mente nel momento in cui esclamiamo "Eureka"? Anzi, un attimo prima? Forse è ancora un po' presto per dare una spiegazione esauriente, comunque molti neuroscienziati ci stanno provando. Mettiamo qui un articolo molto divulgativo dal sito di Focus.
• Le idee, un tempo, si travasavano come il vino. Parliamo di una rivista satirica italiana, il Travaso delle idee. Ne abbiamo trovato la storia sul sito Letteratura Dimenticata.
Il Travaso delle Idee nasce a Roma nel 1900, riprendendo un foglio umoristico precedente chiamato Il Travaso d'Idee, uscito per la prima volta nel 1869 e nato dalla bizzarria di Tito Livio Cianchettini, terribile fustigatore di costumi, che vendeva personalmente per la strada il suo foglio
Nel 1899 Filiberto Scarpelli, Carlo Montani e Enrico Novelli (Girus) comperano la testata da Cianchettini, il quale muore subito dopo, il 31 gennaio del 1900. Collaboratori sono Yorick (Pietro Coccoluto Ferrigni), Trilussa, Guglielmo Guasta, Yambo, Gandolin (Luigi Arnaldo Vassallo), Guido Vieni (Giuseppe Martellotti), Giulio De Frenzi (Luigi Federzoni), Caramba, Daniele Fontana, Luigi Bompard. Il Travaso delle Idee (che nasce ufficialmente il 25 febbraio 1900) diventa quindi un settimanale umoristico borghese di spirito più raffinato di quanto non fosse ovviamente quello del suo omonimo predecessore, ma anche de L'Asino, fondato a Roma nel 1892 da Guido Podrecca (Goliardo) e da Gabriele Galantara (Ratalanga), o dell'Avanti della Domenica.
Scarpelli fa tutto: scrive e disegna, firmando le vignette con la sigla che lo ha reso famoso anche ne Il Giornalino della Domenica: due scarpe. Nel 1922 ne diviene il direttore ma nel 1928 deve abbandonare il giornale a causa delle feroci vignette contro la marcia su Roma e il delitto Matteotti. Scarpelli, oltre che inviso al Regime, è fortemente anticlericale (porta una gran cravatta alla La Vallière che non è solo la divisa degli artisti ma anche quella dei repubblicani).
Il Travaso proseguirà le pubblicazioni senza di lui (tuttavia, in occasione della sua morte, sarà l'unico periodico a darne notizia) sino al giugno 1944. Riprenderà dopo la guerra, nel 1946, sotto la direzione di Guglielmo Guasta, fino al 1966, anno della chiusura definitiva.
Per saperne di più, ecco il link agli articoli specifici su Letteratura Dimenticata e su Wikipedia.
• Spesso la semplice parola "idea" è utilizzata a scopo di immagine. Mettiamo qui alcuni esempi, ricavati da una velocissima ricerca (2011) su Google, ma chissà quanti altri sono in giro.
Idea Group, arredobagno - Navolé di Gorgo al Monticano (Treviso).
Fondazione Idea, Istituto per la ricerca e la prevenzione della Depressione e dell'Ansia - Roma.
Idea Europe - International Diving Educators Association.
FIAT Idea, automobile particolarmente versatile.
Italian Idea - il meglio del design e dello stile italiano.
La nuova Idea international (locale a Corsico, Milano).
Business Idea.it S.r.l. - Internet Service Provider , Monza (Milano).
Idea Institute (design in Italia Francia Romania Brasile Cina)
Idea, servizi integrati di automazione e sistemi per la casa. Borgosatollo ( Brescia).
Radio Idea, Molfetta.
Idea Tecnologie.
Dipartimento Idea, della Facoltà di Architettura dell'Università di Chieti-Pescara.
Idea Hotel (catena alberghi in Italia).
Scuola di lingua italiana Idea, Verona.
Idea futura, web agency, Bologna
Idea Sposa, show room in Puglia

• Le idee possono ispirare gli artisti: ed ecco "Pazza idea" interpretata da Patty Pravo, "Un'idea" di Giorgio Gaber, "Idee Stupide" di Fabri Fibra. Luciano Pavarotti, invece, interpreta "Ideale".
• Ed ecco un link a Wikipedia. Tema, la storia delle idee.

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